lunedì 27 dicembre 2010

Auguri!!!

Solo  oggi, dopo tre giorni di pranzi e cene con amici e parenti, riesco a scrivere i miei auguri a voi tutti miei followers...
mi scuso se non vi sono arrivati prima ma vi garantisco che sono stato impegnatissimo tra comprare i regali dell'ultimo minuto, impacchettarli e finalmente festeggiare!!
Mi auguro di cuore che anche per voi sia  stato un magnifico Natale.

I miei più affettuosi e sinceri auguri a tutti voi!!!

Buon Natale!!

sabato 11 dicembre 2010

Il potere del Focus...

Molti avranno già sentito parlare di Focus.
Il Focus non è altro che la capacità umana di concentrare tutta la propria attenzione su qualcosa o qualcuno.... e non solo! 
Il focus infatti, se usato al 100%, permette di focalizzare la propria attenzione su ciò che vogliamo Escludendo quasi totalmente tutto il resto per poter filtrare le informazioni evitando le distrazioni.


Tutto ciò è molto positivo quando si parla di Obiettivi personali. 
Focalizzando tutta la nostra attenzione su ciò che vogliamo e sulla meta da raggiungere possiamo "evitare" di farci distrarre da eventuali "ostacoli". Nello studio, ad esempio, il Focus permette di raggiungere un alto livello di concentrazione..


Non ci credete?


Allora proviamo insieme a "testare" il potere del nostro focus:




Chi di voi si è reso conto che all'inizio della scena Julia Roberts sta mangiando un Croissant che alla fine del filmato diventa un Pancake?!


Perchè molti di noi non se ne rendono conto?
Semplice... perchè ci Focalizziamo su altro! La nostra mente "esclude" automaticamente le informazioni che ritiene "superflue" per noi..


Ora vediamo un altro test creato da due ricercatori statunitensi Daniel Simons e Daniel Levin:


Guardate con attenzione questo video e CONTATE quanti passaggi di palla vengono effettuati dai giocatori con la maglia bianca:




Avete visto il Gorilla che passa nel bel mezzo della scena?! Ad alcuni potrà sembrare una domanda sciocca... Bene! Sappiate che, durante un test condotto dai due ricercatori, la metà delle persone che hanno visualizzato questo video non hanno visto il gorilla... strano vero?


Bene, ora guardate il video successivo e cercate il gorilla:




Quanti di voi hanno notato che le tende hanno cambiato colore per circa tre volte e che un giocatore con la maglia nera è sparito?
Probabilmente pochissimi...
Il potere del Focus...


Ora che avete avuto molte dimostrazioni ci credete?
Se sì, non vi resta che allenare il vostro focus verso ciò che desiderate. E' uno strumento potentissimo che permette realmente di indirizzare tutte le vostre risorse per realizzare i vostri obiettivi.
Buon Allenamento!

lunedì 6 dicembre 2010

Esercizi di Lettura Veloce II: L'eterna diatriba tra Abitudine e Metodo

Quando un bambino impara a leggere, la prima azione inconsapevole che compie quando si trova di fronte ad un testo è quella di mettere il dito sulla pagina e scorrerlo lungo le righe.
Ed ecco pronti insegnanti e genitori a bloccare questa abitudine perchè "sbagliata" con la ferrea convinzione che questo lo rallenti nella lettura...
Ma perchè sbagliata?
Qualcuno si è mai fermato a riflettere sul perchè il bambino ha come reazione immediata il mettere il dito sulla pagina ?




Semplice: perchè lo aiuta a rimanere concentrato e focalizzato su ciò che sta facendo.


E inoltre : se davvero siamo convinti che il famigerato dito lo rallenti nella lettura, non sarebbe più sensato consigliare al bambino di muoverlo più velocemente ?!


Provate a riflettere... quante volte vi capita di scorrere il dito, una penna, una matita o qualsiasi altra "guida visiva" su di una pagina?
Almeno in molte di queste occasioni:


  • Per cercare un numero di telefono su di un elenco
  • Per cercare un nome in particolare in una elencazione
  • Per cercare una parola in un dizionario
  • Per sommare una colonna di numeri
  • Per mostrare a qualcuno una parola o una frase lungo un testo
  • Per trovare una data informazione in una pagina
  • O alcuni di voi ... semplicemente per leggere
E' piuttosto strano pensare che quasi in ogni situazione in cui dobbiamo porre attenzione a ciò che leggiamo utilizziamo una "guida" tranne che per Leggere Normalmente  semplicemente perchè fin da piccoli abbiamo imparato che "non va bene", sopprimendo così ciò che siamo  naturalmente  portati a fare?

E non dite che non è vero!
Provate a immaginare di entrare nell'ufficio di un prestigioso avvocato o di un manager, e vederlo mentre legge una pagina di testo scorrendo il dito su ogni parola... che effetto avrebbe questa scena sulla vostra considerazione di questo stimato professionista?

Fate una prova insieme ad un amico.
Messi uno di fronte all'altro, a turno, immaginate di avere un cerchio di fronte a voi (alla distanza di circa 30cm) e provate a seguirne l'immaginario contorno. 
Il vostro compagno osserverà i movimenti che il vostro occhio compie.
Successivamente, il vostro compagno traccerà con il dito il contorno immaginario del vostro cerchio e voi lo dovrete "seguire" con gli occhi. 
Accadranno molto probabilmente 2 cose: 
  • Troverete molto più semplice seguire il dito piuttosto che tracciare il contorno del cerchio da soli.
  • L'osservatore noterà che il movimento dell'occhio risulta molto più fluido se eseguito con una guida.
Questo perchè?
Perchè i nostri occhi sono Programmati per seguire i movimenti dell'ambiente circostante! 



Quindi sembra che il bambino abbia ragione nel voler utilizzare il dito per leggere!


Fate un esperimento:
Provate a leggere un testo qualsiasi con l'aiuto di una "guida", potete anche provare con uno dei post di questo Blog.
E' preferibile non utilizzare il dito perchè il volume dello stesso potrebbe coprire le parole. Prendete una penna, una matita, o qualcosa di lungo e sottile che vi permetta di posizionarlo   immediatamente sotto la riga di lettura senza intralciarvi.
Non spostatela a saltelli ma lasciate che scorra.. sarà il vostro cervello a dare istruzione agli occhi su dove fermarsi e dove procedere.
Provate ad aumentare progressivamente la velocità con cui scorrete la guida.


Per i più allenati con la lettura veloce potrebbe accadere una cosa:
Potreste non sentire la necessità di scorrere la penna lungo tutta la riga perchè avete già "letto" tutta la frase semplicemente posando lo sguardo al centro della riga .
Questo accade perchè aumentando il proprio campo visivo, gli occhi riescono a percepire 5 o 6 parole per volta. Ecco perchè si è creato il forte pregiudizio per cui i "lettori veloci" leggono scorrendo lo sguardo verticalmente lungo il centro della pagina.
In realtà  solo questione di quante parole siete in grado di percepire!


Proprio perchè l'abitudine di avere una guida è un'azione inconsapevole e spontanea, che quasi tutti noi abbiamo avuto da piccoli, basterà circa un'ora per riappropriarsi di questo modo di leggere!


Buona Lettura!
QUESTO POST E' IL PROSEGUIMENTO DEL POST ESERCIZI DI LETTURA VELOCE I

lunedì 29 novembre 2010

Esercizi di lettura veloce

Se sei arrivato fin qui avrai sicuramente letto:
lettura veloce
lettura veloce II
lettura veloce III
Se così non fosse.... cosa stai aspettando?!


Vi avevo promesso un paio di esercizi per aumentare la velocità di lettura.
Bene! Ecco qui il primo fresco fresco:
Dunque.
Il primo esercizio serve per diminuire le famose "pause" che si fanno tra una parola ed un altra  e per aumentare il numero di "informazioni" che occhio e cervello percepiscono in una sola volta.
E' semplice, qui sotto riporto due colonne di numeri. Quello che dovete fare è :
  • Coprire con un foglio un numero alla volta
  • Scoprirlo per un tempo brevissimo (una frazione di secondo)
  •  Scrivere quello che "pensi" sia il numero che hai visto.
  • Controlla se hai scritto il numero giusto
  •  Via via che l'esercizio va avanti aumenta sempre le cifre da cui sono composti i numeri
  • La difficoltà aumenta andando avanti ma sarà sempre più semplice riuscire a riscrivere i numeri corretti in proporzione al tuo allenamento

Potete comprendere se non mi sono messo a scrivervi 8 pagine de numeri... Sarebbe stato molto lungo.. 
Quello che vi consiglio di fare è di scrivere A COMPUTER una lista uguale a quella riportata qui sotto con difficoltà crescente secondo queste indicazioni (48 numeri da due cifre disposti in due colonne da 24 numeri l'una; 80 numeri da tre cifre disposti su due colonne da 20 ciascuna; 40 numeri da quattro cifre suddivisi in due colonne da venti ciascuno; 46 numeri da cinque cifre sempre su due colonne;50 numeri da sei cifre in due colonne da 25 numeri l'una). Potete farlo da soli, tanto sarà difficile ricordarsi tutte le cifre che avete scritto a meno che non facciate uso di memo-tecniche!
Lasciate sempre dello spazio per poter riscrivere.


..........12..........                 ............84...........
..........54..........                ............38............
..........57...........              ..............20...........
..........78..........               .............19............
.........31............              .............36............
.........70...........               ............13.............
..........49..........               ............05.............
..........11..........                 ...........79.............
.........98...........               ...........07..............
.........36...........               ............24..............
.........64...........               ............55..............
........135..........               ............842...........
........386.........               ............954.............
........175..........               ............523..............
.........756.........              .............638.............
..........634.........            .............823..............
.........548..........             ............737...............
........7480.........            .............3643............
........7492.........            .............7892............
.......1937..........            .............2849............
.......1375...........          ..............3856..............


Capito? Io ho scritto i numeri senza nemmeno fare caso a che tasti battevo.
Allenatevi allenatevi allenatevi....
Il modo migliore per capire quanto siete migliorati e da che punto partite è quello di effettuare un test di lettura veloce che comprenderà sia il tempo che impiegate per leggere, sia la comprensione del testo.
Per il momento ho trovato solo un link ad un sito : http://www.nienteansia.it/test/test-velocita-di-lettura.html che propone un test di lettura con annessi esercizi per valutare la comprensione del testo.
Mi premurerò di trovare altri test e inserirli nel blog così potrete verificare il miglioramento che avete avuto.


Fatemi sapere!
ED ECCO LA SECONDA PARTE : ESERCIZI DI LETTURA VELOCE II



mercoledì 17 novembre 2010

LETTURA VELOCE III

Continua dal post lettura veloce II..
Ci eravamo lasciati con le seguenti domande: quando leggiamo cosa accade?Quali sono i meccanismi che si attuano durante la lettura? Come si muovono i nostri occhi?


Il processo di lettura e comprensione si divide sostanzialmente in sette parti:

  1. Riconoscimento dei simboli : in questo caso delle lettere dell'alfabeto. Avviene un attimo prima che cominci il processo fisico della lettura.
  2. Assimilazione: si tratta di un processo fisico. La luce viene riflessa dalla parola, ricevuta dall'occhio e trasmessa al cervello.
  3. Comprensione o Intra-Integrazione: si tratta della prima fase della comprensione. Capire ciò che si è appena letto e collegare tra loro i vari concetti.
  4. Collegamento o Extra-Integrazione: Una volta capiti i concetti base, collegarli (se è possibile) con argomenti e concetti già conosciuti.
  5. Immagazzinamento: Si tratta di "archiviare" le informazioni in maniera più o meno precisa (dipende dal metodo che si adotta).
  6. Recupero: qui generalmente le persone si differenziano in due categorie: quelli che hanno facilità nel recupero delle informazioni e quelle che invece riscontrano delle difficoltà.
  7. Comunicazione: L'uso che viene fatto delle informazioni successivamente alle precedenti frasi. Essa comprende sia la forma scritta che orale e ancora più importante il Pensiero. Forma di comunicazione fondamentale quando si parla di noi stessi.

La lettura è un processo sviluppato su diversi livelli. Per poter migliorare e incrementare le proprie potenzialità è necessario sviluppare ogni livello.

Lo sapevate che i nostri occhi distinguono tra più di dieci milioni di colori diversi?

Durante la lettura, le immagini vengono vengono "decodificate" dai ricettori di luce situati sulla retina, "viaggiano" lungo il nervo ottico e vengono trasmesse al lobo occipitale (situato nel retro della testa). E' il lobo occipitale infatti, il responsabile della lettura. Esso dirige gli occhi su tutta la pagina alla ricerca di informazioni di particolare interesse per il nostro cervello!
Ma come LEGGONO i nostri occhi?
Gli occhi si muovono lungo le pagine dei testi compiendo dei piccoli "salti" abbastanza regolari. I salti portano gli occhi da un punto fisso ad un altro (punti di fissità). I punti di fissità sono generalmente tra una o due parole al massimo: per esempio:

 *  il cane  *  è il  *  migliore   *  amico  * dell'uomo .

Gli occhi infatti non si muovono in modo fluido sulla pagina come verrebbe da immaginare, al contrario si spostano lungo il testo a "saltelli", fermandosi in certi punti per assimilare un concetto prima di proseguire. 
L'occhio continua a muoversi mentre le informazioni vengono assorbite e assimilate solo durante le pause che normalmente occupano la maggior parte del tempo durante la lettura.
Le pause durano da un quarto di secondo fino ad un secondo e mezzo.
Un lettore medio o "scarso" (stiamo parlando di velocità di lettura) compie numerose pause e molte volte torna indietro lungo il testo, spesso anche di tre o quattro parole per assicurarsi di aver capito bene il concetto. 

Diverse ricerche hanno dimostrato che nell' 80% dei casi, quando ai lettori non era permesso tornare indietro lungo il testo da leggere, in realtà il loro occhio ( e di conseguenza il cervello) aveva comunque assimilato il concetto mentre scorreva verso le frasi successive.
Un lettore veloce, raramente torna indietro a rileggere. Facendo così risparmia una notevole quantità di tempo.
Infatti, ipotizzando una stima di un secondo per ogni "regressione" si ottengono un minuto e 20 secondi di perdita di tempo su un testo standard di 40 righe (una pagina). Provate ad immaginare cosa significhi studiare un libro di 300 pagine con e senza la lettura veloce!

Ma non è finita qui. Un lettore veloce compie pause molto più lunghe rispetto alla media. 
I suoi "punti di fissità" infatti, comprendono dalle tre alle cinque parole.

A questo punto si arriva ad un piccolo test per sfatare un grande mito!
Molte persone hanno la convinzione che per comprendere meglio un testo sia necessario leggere molto lentamente.
ah si? provate a leggere questa frase:

Gli   oc    chi   infat    ti   non   si   muo    vono   in   mo   do   flu   ido   sul   la   pa   gi  na   co  me   ver    reb    be   da    im     mag   i   nare,    al    con   tra   rio    si    spos     ta     no     lun   go   il    tes   to   a    "sal    tel    li"    , fer   man   do    si    in    cer    ti    pun   ti ...

Come è andata? Non è semplice leggere a questo ritmo terribilmente lento semplicemente perchè il nostro cervello non è progettato per leggere così lentamente!
Leggere lentamente non fa altro che incoraggiare il nostro cervello e i nostri occhi ad andare sempre più piano e  a diminuire la comprensione.. un pò come prendere un forte maratoneta, chiuderlo in casa con solo un divano e una tv a disposizione e tornare dopo un mese.. nel giro di quei 30 giorni sarà diventato l'ombra di se stesso... 

Ora provate a leggere questo:

Gli occhi si      muovono lungo le      pagine dei testi      compiendo dei piccoli      "salti" abbastanza regolari.      I salti portano      gli occhi da      un punto fisso      ad un altro      (punti di fissità).      I punti di fissità      sono generalmente tra      una o due parole    ...

Le parole del testo qui sopra sono state scritte inserendo dei punti di fissità obbligati (gli spazi bianchi) inseriti ogni tre parole. Facile o difficile?
Bene, sappiate che avete appena assaggiato che cosa significa leggere velocemente !

Il nostro cervello lavora con molta più facilità rispettando una velocità di 400 parole al minuto.

Ma qui arriva la vera chicca... aumentando la velocità di lettura, aumenta di conseguenza la comprensione del testo. 
Ma come è possibile? E' semplice: utilizzando dei punti di fissità più ampi, raggruppiamo le parole (3 a 3 , 4 a 4 , 5 a 5) in gruppi dotati di significato ai quali il cervello attribuisce immediatamente un senso!
Questo significa che più aumenteremo la nostra velocità, più aumenteremo le parole comprese tra un punto di fissità e un altro, maggiore sarà la nostra comprensione del testo!

TI E' PIACIUTO QUESTO POST? ALLORA PROSEGUI LA LETTURA CON ESERCIZI DI LETTURA VELOCE! 








    venerdì 12 novembre 2010

    LETTURA VELOCE II

    Proseguimento dell'articolo LETTURA VELOCE:
    Eravamo rimasti ai nostri tattici Britannici e ai loro esperimenti con il Tachistoscopio.
    Inizialmente proiettarono sullo schermo immagini piuttosto grandi di aerei amici e nemici per intervalli di circa un secondo (un tempo relativamente lungo). Via via ridussero il tempo di visibilità dell'immagine, le sue dimensioni e l'angolatura della proiezione.
    Il risultato stupefacente fu che una persona media (in questo caso un pilota), con un pò di allenamento era in grado di distinguere le immagini dei diversi aerei grandi quanto un puntino  e proiettati sullo schermo per un cinquantesimo di secondo!
    Alla luce di questi risultati, i creatori di questo esperimento si domandarono: "ma se gli occhi erano in grado di vedere a quella velocità mantenendo la comprensione dell'immagine allora anche la velocità di lettura poteva essere incrementata così tanto?"
    Decisero quindi di trasferire le ricerche nel campo della lettura.
    Ripeterono lo stesso esperimento utilizzando delle parole al posto delle immagini degli aerei.
    Prima cominciarono con parole molto grandi proiettate per 5 secondi. Successivamente ridussero la grandezza delle parole e la durata dell'esposizione.
    Dopo un pò di allenamento, i soggetti di studio si dimostrarono in grado di leggere ben quattro parole proiettate contemporaneamente per un cinquantesimo di secondo! Proprio come i piloti con gli aerei!
    Da quel momento si svilupparono i primi corsi di lettura veloce, basati soprattutto su allenamenti mediante tachistoscopio.
    La velocità di lettura passava mediamente da 200 parole al minuto (quantità di parole che il soggetto era in grado di leggere e capire in un minuto) a 400 parole.
    Incredibile! Sì è vero. E' incredibile. Ma alla luce degli studi compiuti successivamente questo miglioramento è quasi mediocre.. ma perchè?
    Bhe è matematico: se l'occhio è in grado di percepire parole in un cinquantesimo di secondo allora ci si aspetterebbe che il soggetto legga 500 parole al SECONDO! e cioè 30.000 parole al minuto!
    Ma i nostri studiosi ancora non erano pronti per questi calcoli, forse così entusiasti dei risultati ottenuti non si soffermarono troppo a fare calcoli matematici.
    Continuarono quindi con impegno a insegnare la lettura veloce con il loro metodo.
    Molte persone però lamentavano un'inconveniente. Dopo poco tempo la loro lettura ritornava al livello iniziale!


    Cosa era successo?
    Semplice. Solo recentemente ci si è resi conto che la NORMALE velocità di lettura va dalle 200 alle 400 parole al minuto. Purtroppo, molte persone si trovano molto più vicino al 200 che al 400. Gli studenti infatti, ottenevano risultati grazie soprattutto al fatto che si sentivano molto motivati per un paio di settimane e arrivavano a raggiungere il massimo livello della loro capacità di lettura. Il miglioramento quindi, non era tanto da attribuire all'allenamento ma più alla motivazione.
    Una seconda ragione è da ricercare nella regola di base dell'osservazione: "per vedere chiaramente, l'occhio deve essere immobile rispetto all'oggetto osservato".


    Ma l'allenamento con il tachistoscopio non era proprio da buttare. Da integrare semmai con altre tecniche.
    Negli anni 60' infatti, molti studiosi tra cui l'americana Evelyn Wood scoprirono che grazie ad un adeguato allenamento, gli occhi potevano "imparare" a muoversi più velocemente.
    La comprensione poteva essere mantenuta e si cominciò a puntare verso un'obiettivo più grande: le 1000 parole al minuto!


    Molti personaggi influenti dell'epoca, tra cui il presidente J.F.Kennedy, spronarono e incentivarono le scuole di lettura veloce o "dinamica".
    Gli studi condotti in quegli anni dimostrarono anche che :


    "Non sono gli occhi a svolgere principalmente il lavoro di lettura ma il cervello"
    Quindi: quando leggiamo cosa accade?Quali sono i meccanismi che si attuano durante la lettura? Come si muovono i nostri occhi?
    la risposta nel prossimo post..LETTURA VELOCE III

    giovedì 11 novembre 2010

    LETTURA VELOCE

    Molti conoscono la Lettura Veloce, o quantomeno ne hanno sentito parlare almeno una volta. Ma da quando è nata questa tecnica? Come si è sviluppata fino ad arrivare a noi sotto forma di corsi e seminari per raddoppiare, triplicare, quadruplicare.. etc la propria velocità di lettura?
    Prima di parlare di Lettura Veloce bisogna fare una breve introduzione al concetto stesso di lettura. O meglio, a come ci è stato insegnato a leggere quando eravamo piccoli.
    Ci sono due metodi che vengono normalmente utilizzati:


    • il metodo fonico: prima viene insegnato l'alfabeto A,B,C.., a questo si associa il suono della lettera (R= erre N=enne) infine al bambino vengono presentate le varie lettere sotto forma di parola. Di fronte alla parola però abbiamo dovuto imparare a leggerla utilizzando altri suoni:SOLE = sss-ooo-ll-ee (e non : esse-o-elle-e). A questo punto il metodo di insegnamento si ferma poichè parte dal presupposto che sia solo più questione di pratica. Il bambino non avrà che da continuare ad esercitarsi nella lettura fino a diventare sempre più bravo e imparerà successivamente a leggere "silenziosamente". 


    Quest'ultimo passaggio richiede molto tempo e non sempre tutti i bambini riescono a superare la fase in cui leggono silenziosamente e muovono le labbra (infatti alcuni adulti si portano dietro questa abitudine da tutta una vita)
    Coloro i quali superano questo passaggio invece, potrebbero comunque continuare a "sillabare" tra se e se le parole. Sono quindi consapevoli consciamente del suono che ha ogni parola mentre la leggono.




    • Il secondo metodo si può definire come "osserva e pronuncia". Al bambino viene presentata un'immagine che riporta al di sotto una didascalia con la parola associata a tale immagine: una casa con la scritta sotto "casa". Il bambino si allena nel riconoscere le varie parole. Successivamente, si troverà a dover leggere. E anche a lui potrà accadere di "vocalizzare" silenziosamente le parole. 


    Da questo momento in poi nessuno dei due insegnamenti prevede "lezioni aggiuntive". Si da per scontato che sia solo questione di pratica.
    E' un pò come far frequentare a nostro figlio cinque lezioni di nuoto e pretendere che una volta imparato a stare a galla inizi a fare numerose vasche andando anche sott'acqua!


    Ma dove e quando nasce il concetto di lettura veloce?


    In effetti ha luogo in un contesto molto particolare.
    Durante la prima guerra mondiale l'aviazione Britannica si trovò ad affrontare un problema tattico segnalato da svariati piloti. Essi infatti trovavano non poche difficoltà nel riconoscimento della nazione di appartenenza di altri aerei avvistati a distanza.


     Si trovavano quindi a rischiare di colpire un "collega" durante le missioni di combattimento.


    I tattici dell'aviazione si misero all'opera per trovare una soluzione a questo problema:
    Svilupparono ben presto un macchinario chiamato Tachistoscopio che aveva la capacità di proiettare immagini su di uno schermo per intervalli di tempo variabili.
    A quel punto iniziò l'addestramento dei piloti, che diede risultati stupefacenti...
    continua nel prossimo post.. LETTURA VELOCE II

    mercoledì 3 novembre 2010

    Mappe mentali? Anche Google le usa!

    questa è una funzione di ricerca di google chiamata "wonder wheel" che permette di partire da un "macro-argomento" nel web e vedere immediatamente tutte le ricerche possibili ad esso correlate.
    (una grande mappa mentale un pò "rudimentale")
    Le mappe mentali sono un valido strumento che permette di sintetizzare in maniera efficace e molto chiara qualsiasi tipo di dato, informazione o testo ci si trovi di fronte.
    L'ideatore delle mappe mentali è lo psicologo inglese  Tony Buzan  che le definisce come una "rappresentazione grafica della conoscenza".
    Gli studi compiuti da Buzan sulla mente umana lo portano a ideare questa tecnica ormai conosciuta in tutto il mondo e partono da alcuni presupposti fondamentali:


    • La mente umana associa e ricorda le informazioni in maniera non lineare.
    • Il cervello si divide in due emisferi che hanno capacità e compiti totalmente diversi ma che interagiscono sinergicamente nell'elaborazione delle informazioni.
    • L'emisfero sinistro è razionale. Elabora le informazioni con un approccio logico, analitico,categorico e lineare ed è responsabile del linguaggio.
    • L'emisfero destro elabora gli stimoli visivi, controlla maggiormente il lato emotivo, è sintetico (unisce i dati in modo da formarne un unico insieme), intuitivo, analogico, percepisce le immagini, strutture e contesti nella loro globalità.




    Le mappe mentali permettono di rappresentare le informazioni coinvolgendo sia le funzioni logiche e razionali dell'emisfero sinistro che quelle creative dell'emisfero destro.
    In che modo?
    Tutto parte dalla struttura che le caratterizza. L'idea o informazione principale si trova  al centro della struttura e da quel punto si diramano tutti i concetti e i dettagli di approfondimento ad essa legati.
    La struttura viene definita come Gerarchico-Associativa.
    Ogni elemento è collegato con quello che lo precede tramite i "bracci" che partono dal nucleo centrale altrimenti definiti come "RAMI".
    Le associazioni dei concetti avvengono tramite l'uso dei colori e delle immagini che stimolano l'emisfero destro del cervello e catturano immediatamente l'attenzione del lettore.
    I concetti vengono espressi tramite parole chiave proprio per permettere alla mente di creare nuovi collegamenti e associazioni o eventualmente per lasciare spazio a nuove integrazioni.


    Come dimostra questo esempio di mappa mentale (anche se in inglese) gli argomenti vengono esposti in maniera chiara, semplice, colorata e divertente. Occhio a non fraintendere però.
    L'uso delle mappe mentali non si limita di certo ad argomenti semplici o prettamente discorsivi!
    Ho utilizzato personalmente e ho visto con i miei occhi utilizzare le mappe mentali per sintetizzare pagine e pagine di libri contenenti articoli di codice, formule, definizioni e anche discorsi da tenere in pubblico.
    Proprio per la semplicità e l'immediatezza di comprensione questo strumento è valido da tutti i punti di vista e una volta provato non potrete più farne a meno... anche solo per preparare la valigia per andare in vacanza!

    sabato 30 ottobre 2010

    Corso di tecniche di memoria? Lettura veloce? Mappe mentali? Come scegliere? Your Magister di Your Trainers Group è l’esempio!

    Sempre più persone ogni giorno si trovano con la necessità di apprendere e imparare nuove nozioni.


    La scuola dell’obbligo è sempre stata un luogo in cui la capacità nell’apprendere nuovi concetti ha caratterizzato il successo personale dell’alunno, ma ora la parte della vita di un individuo dedicata all’imparare si sta allungando. Molti, e soprattutto più che in passato, sono i ragazzi diplomati che scelgono di intraprendere un percorso universitario, altri decidono invece di frequentare corsi di specializzazione per imparare al meglio una professione, per alcuni le lingue straniere hanno acquisito una straordinaria importanza, soprattutto nel mondo dei professionisti, i quali si trovano anche nella necessità di aggiornarsi continuamente, dal punto di vista lavorativo o anche informatico, dovendo quindi dedicare tempo, energie e risorse a un’attività che sta diventando sempre più determinante nel tempo: continuare a imparare.


    La maggiore attenzione a questa attività ha creato anche l’esigenza di svolgerla al meglio, infatti è sempre più comune conoscere persone che decidono di imparare nuove tecniche di memoria, lettura veloce e mappe mentali. Ma come farlo? Quali sono le indicazioni importanti da seguire per non sbagliare nella scelta?
    Innanzitutto vediamo dove trovare queste strategie: libri, video o seminari.
    In libreria, in edicola o su internet si possono trovare molte pubblicazioni su questi argomenti e molte persone hanno scelto questi metodi per accrescere le loro competenze; purtroppo la maggior parte di loro è rimasta profondamente delusa dall’esperienza: si sono resi conto troppo tardi che apprendere da un testo o da un video non sarà mai come farlo insieme a un insegnante presente. Il testo o il dvd non rispondono alle domande, se non si capisce qualcosa non si avrà la possibilità di chiarirlo; la mente spesso si riempie di dubbi invece che di nuove certezze e ci si trova nella stessa condizione di chi cerca di imparare a nuotare o a guidare leggendo un libro, non lo trovereste assurdo?


    Esiste un solo modo efficace per apprendere nuove tecniche, e questo modo è frequentare un corso dal vivo.


    Anche in questo ambito però, se ne trovano moltissimi, come scegliere? Molto semplice, basta fare attenzione ad alcune caratteristiche.
    Per chiarire meglio prenderò come esempio il miglior corso di tecniche di apprendimento in Italia: il corso Your Magister della società Your Trainers Group. Mi sento di dire che è il migliore in base ai commenti e alla soddisfazione dei corsisti, alle caratteristiche, alla diffusione, alla solidità dell’azienda che lo fornisce, alle garanzie collegate e alla preparazione degli istruttori.
    Un corso di apprendimento deve prevedere nella sua struttura:


    1. L’insegnamento di tutte le più efficaci e innovative strategie di apprendimento: mnemotecniche, lettura veloce, mappe mentali.
    Il corso Your Magister, ad esempio, si occupa proprio di ognuna di queste attività, oltre che di rilassamento, concentrazione, metodologia di lavoro su un testo e atteggiamento mentale nei confronti dello studio.


    2. Possibilità di ri-frequentare il seminario nel tempo: la ri-frequenza gratuita è un’altra caratteristica importante da cercare nel programma di un corso.


    3. Garanzia di risultati: Un’azienda seria offre la garanzia sui risultati che l’allievo potrà ottenere dal corso. Il seminario Your Magister di Your Trainers Group da la possibilità all’allievo del seminario di ritirarsi dallo stesso in caso non riesca ad applicare le tecniche che sta imparando. Questa sicurezza è importantissima, dimostra la certezza dell’istruttore nel far apprendere le tecniche ai suoi allievi.


    4. Assistenza nel tempo: Probabilmente la caratteristica più importante di tutte è la possibilità di essere seguiti nel tempo da un esperto che si occupi di aiutare l’allievo ad utilizzare le nuove tecniche e strategie nelle sue applicazioni.
    Il corso Your Magister fornisce ai suoi allievi ben 20 ore di assistenza personalizzata con un professionista delle tecniche. Molte aziende o seminari non prevedono questo servizio, mi raccomando: diffidatene.


    5. Diffusione: Quante sedi ha la società con cui vorreste fare il corso? Quanti seminari tiene all’anno su questo argomento?
    L’esperienza e la soddisfazione di un numero considerevole di clienti sono alla base di una scelta serena. Questi sono solo due dei motivi che mi hanno spinto a citare più volte in questo articolo il nome di Your Trainers Group o del loro corso sull’apprendimento Your Magister. Quest’azienda può vantare il maggior numero di sedi fisse in Italia in cui si svolgono i corsi di apprendimento (ben 14), il maggior numero di corsi in un anno (oltre cento) e di partecipanti.
    Tutte queste sono le garanzie e le particolarità che vi consiglio di cercare in un seminario di questo tipo. Spero che troviate il corso giusto per voi nella vostra città e che diventiate dei “maestri” dell’apprendimento!




    IL SITO DELL'AZIENDA YOUR TRAINERS

    giovedì 28 ottobre 2010

    Ideogrammi cinesi (II° parte)

    Questa è la seconda parte dell'articolo, se non hai ancora letto la prima parte vai a "Imparare gli ideogrammi cinesi"


    Partiamo da un grande presupposto:
    per la nostra mente è più facile ricordare le immagini. La possibilità di “visualizzare” nella nostra mente una qualsiasi informazione facilita notevolmente il ricordo.

    Normalmente per memorizzare un vocabolo straniero utilizzando le memotecniche si parte dal significato del vocabolo in italiano, si trova un’immagine concreta per esso e poi si passa alla parola straniera e una volta trovata un’immagine anche per quella il gioco è fatto. Basta “legare”, far interagire le due immagini concrete l’una con l’altra. Per essere più precisi: cavallo – horse

    Immagine per cavallo: (difficile eh?!) prendiamo Furia (cavallo del west) – immagine per horse (usiamo la pronuncia “hors”) un orso .

    Immaginate Furia il cavallo che prende a ceffoni l’orso. Divertente eh? Bhe, sappiate che più le vostre immagini sono divertenti, colorate, strane più saranno efficaci!
    E’ importantissimo però chiudere gli occhi e visualizzare la scena come se stesse accadendo davanti ai nostri occhi, visualizzando nei dettagli una o due volte.



                              
    QUESTA IMMAGINE SIGNIFICA “DOTTORE” e SI PRONUNCIA “dài”

    Se volessimo associare la pronuncia al suo significato potremmo immaginare di esserci fatti molto male , che in nostro aiuto sia arrivato il medico e che noi accecati dal dolore,per incitarlo a curarci gli urliamo forte “DAI DAI DAI!!!!”. In questo caso abbiamo memorizzato la pronuncia con il significato. Per gli ideogrammi però bisogna aggiungere un altro fondamentale dato: la scrittura: Potremmo immaginare questo simbolo come il corpo di un uomo con il busto molto sottile, il collo lunghissimo, con un’acconciatura strana (i capelli a punta) e un piede enorme mentre l’altro molto piccolo. E se questo uomo fosse il nostro dottore di fiducia? Oppure un dottore che conosciamo molto bene?sarebbe molto più semplice immaginarlo. Chiudete gli occhi e visualizzate questa scena nitidamente nella vostra mente. Come è stato?difficile?

    ecco qui i dettagli evidenziati: testa, capelli, piede.














    QUESTA IMMAGINE SGNIFICA “AMICO” e si pronuncia “yòu”.

    In questa associazione non spiegherò come memorizzare pronuncia e significato. Non per cattiveria ma perché mi permette di introdurre un argomento importante dopo.
    Per memorizzare l’immagine legata al significato invece : se guardate attentamente l’ideogramma potrete scorgere l’immagine di un omino che con le braccia aperte e con una gamba fatta “a uncino” salta un ostacolo. Non lo vedete?






    E se questo omino fosse il mio migliore amico? Immaginatelo mentre con una gamba “bionica” salta un grosso ostacolo giallo ad una gara. Facile ed immediato.







    E ora un esempio di ideogrammi giapponesi.

    Nell’alfabeto giapponese questo “hiragana” significa “sa”

    non so voi ma io ci vedo il profilo di una strega con il naso a punta (e anche “simara”che lo ha segnalato per prima nel suo commento.)








    ecco la strega con tanto di cappello!

    Qui non si discute l’efficacia della tecnica di per sé, ma si discute la possibilità di applicarla. Mi spiego meglio (ecco l’argomento che volevo introdurre). Se avete provato da soli a trovare un immagine per la pronuncia degli ideogrammi sono sicuro che probabilmente almeno il 99% di voi ha trovato delle difficoltà. E questo perché? Per svariati motivi. 

    Secondo voi perché ci sono aziende che ogni mese fanno dei corsi interi su questi argomenti?Semplicemente perché è vero che le tecniche sono utilissime, ma è altrettanto vero che bisogna avere qualcuno che ci insegni ad applicarle, che ci segua mentre impariamo, che corregga i nostri errori prima che diventino scomode abitudini. Se volessi imparare a nuotare di certo non cercherei di farlo leggendo un libro, guardando un video o leggendo su internet come si fa. Prenderei lezioni, mi metterei nelle mani di un esperto. E invece purtroppo oggigiorno sul web circolano video, audiocassette, dvd che promettono di insegnare tutto esattamente come seguire un corso “live”. E invece non è vero. Perché fino a prova contraria il dvd non risponderà mai a nessuna domanda io gli ponga anche se in diverse lingue. E nemmeno il libro! Ma sui libri sono già più ottimista. Credo che da un libro si possano trarre spunti interessanti una volta frequentato un corso (magari si possono trovare applicazioni un po’ più specifiche) oppure che il libro possa in alcuni casi incuriosire a tal punto da volerne sapere di più. Insomma…state attenti a chi vi propone il “fai da te”, non è sempre garanzia di risultati!!